Ricciardi: “Senza Rup si ferma l’Italia. Ora la patente e incentivi alla Pa per fare più formazione” – Diario dei Nuovi Appalti 14/10/2024

di Giorgio Santilli

Molte novità dalla giornata congressuale. Busìa apre, nell’ambito del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti, a una certificazione dell’attività dei Rup fatta dall’Anac che ha i dati per valutare “i successi e gli insuccessi”. Vecchi (Bocconi): “Riforma del Ppp per garantire maggiore concorrenza a monte”. Milani (FdI): “Rinvio per il Bim o abbassamento della soglia a un livello più alto di un milione”.


Se il settore dei contratti pubblici smuove 300 miliardi di euro l’anno, il famoso incentivo del 2% ci consegna ingenti risorse che probabilmente il Premier Meloni avrebbe interesse a utilizzare nella prossima legge di bilancio. Ma noi parliamo chiaro: se il Rup che gestisce una gara è bravo, va pagato. Tutti devono essere consapevoli che senza Rup si ferma la Pa e si ferma l’Italia”. Daniele Ricciardi chiude il congresso nazionale di Assorup facendo leva ancora una volta sull’orgoglio del Responsabile unico del progetto, erede del Responsabile unico del procedimento e figura centrale nella macchina degli appalti che tuttavia ancora fa fatica a trovare il giusto riconoscimento di inquadramento ed economico. “Io sono Rup” è lo slogan di oggi e di domani. Il presidente di Assorup in 18 mesi ha tirato su una creatura associativa che per la prima volta dà una rappresentanza o almeno un punto di riferimento alla schiera enorme di figure di dipendenti pubblici che lavorano, spesso silenziosamente, a tirare avanti il sistema degli appalti. Ora è tempo di correttivo al codice 36 e il discorso conclusivo del presidente – dopo una giornata in cui ancora è stato chiaro il corteggiamento della politica con il ministro Salvini, il sottosegretario Ferrante, il vicepresidente del Senato Gasparri e ancora Nardella (Pd), Milani (FdI) – va a parare inevitabilmente sulle principali proposte di Assorup.

La proposta della patente del Rup (o almeno di una certificazione)


La principale proposta batte sempre sullo stesso punto da un anno e mezzo: un riconoscimento del ruolo e della figura del Rup che oggi – come ha più volte ricordato Ricciardi – può essere chiamato dalla propria amministrazione a svolgere questo compito nel singolo appalto senza avere certificato alcun requisito per farlo. Quindi serve una “patente del Rup”, uno spartiacque fra chi può e chi non può. Una proposta che finora non è riuscita ad abbattere un muro di controindicazioni giuridiche, organizzative, economiche, sindacali – qualche volta anche fondate – che arrivano dal sistema. Ragione per cui Assorup è pronta a percorrere momentaneamente una via subordinata che ugualmente arrivi al punto-chiave.


“Assorup – ha detto Ricciardi – chiede che con il decreto correttivo venga modificato il secondo comma dell’art. 15 del codice sostituendo le parole ‘in possesso dei requisiti di cui all’allegato I.2’ con ‘in possesso della certificazione di cui all’allegato I.2’. Tale allegato dovrà prevedere i livelli e i meccanismi di certificazione. Le opzioni sul tavolo sono un sistema analogo alle professioni riconosciute con un esame di Stato che potrebbe gestire l’Anac e che in base al risultato colloca il Rup nei diversi livelli di competenza (base, intermedia, avanzata ed esperta)”.
Fin qui la proposta classica. Poi, il passo avanti, alla ricerca di un compromesso comunque soddisfacente. “Se invece il Governo non intende intaccare la disciplina sulla qualificazione delle stazioni appaltanti – ha continuato Ricciardi – i livelli possono essere tre (base, specialistico e avanzato) e il riconoscimento della certificazione sarà fatto sui titoli (la partecipazione alle tre tipologie di corsi) e l’esperienza pregressa come Rup. L’ANAC ha tutto il patrimonio di dati necessari per riconoscere la quantità e la qualità dei contratti gestiti da ciascun Rup italiano. La patente, così costruita, determina l’inserimento in un albo che può facilitare il trasferimento tra stazioni appaltanti anche in relazione all’esperienza sul campo legata alle categorie merceologiche. Solo con la patente si realizza la tutela del Rup (sentirsi preparato a ricoprire il ruolo), l’interesse della stazione appaltante (vedere realizzato il progetto), la garanzia per i cittadini (spendere bene il denaro pubblico)”.

Leggi l’articolo completo su Il Diario dei Nuovi Appalti

I commenti sono chiusi.