“Siamo il Paese della sicurezza sulla carta. Non basta compilare documenti per garantire i lavoratori”. Con queste parole l’Avv. Daniele Ricciardi, Presidente di ASSORUP, interviene sulla tragedia di Brandizzo dove in pochi istanti è stata spazzata via la vita di cinque persone devastandone le famiglie.
Su circa 1000 morti bianche registrate nel 2023, una parte è anche formata da operai impegnati nell’esecuzione di appalti pubblici. La normativa appare studiata per garantire sicurezza soltanto in maniera formale, nei documenti di valutazione dei rischi di interferenza o nelle offerte in cui occorre calcolare, in maniera assai approssimativa, i costi della sicurezza aziendale. Ora si apriranno i processi per i responsabili della stazione appaltante e delle imprese.
Ma che colpa possono avere in un Ppaese in cui non si investe in prevenzione e dove l’attività di audit è praticamente assente? Gli oneri della sicurezza non vanno solo calcolati, ma devono essere spesi evitando che qualche impresa conti sul fatto che mancheranno le verifiche.
La formazione è la soluzione
Bisogna investire sulla formazione riducendo la burocrazia del d.lgs. 81/2008 ed affidando ad un’autorità il compito di formare e controllare. Abbiamo un Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, costituito nel 1898 e che può essere rinnovato proprio nelle sue funzioni, al di là della compatibilità con il diritto comunitario del suo monopolio delle assicurazioni.
ASSORUP chiede un intervento immediato del Governo perché Brandizzo porti un cambiamento senza dover essere inserito soltanto come l’ultimo, per ora, sinistro nell’elenco delle morti sul lavoro.