Audizione alla Camera. Le proposte di ASSORUP: certificare, incentivare, semplificare!

Questa mattina il Presidente di ASSORUP è intervenuto alla Camera dei Deputati per l’audizione della Commissione 8 Lavori Pubblici chiamata ad esprimere il parere sulla riforma del Codice dei contratti pubblici.

Di seguito il testo dell’intervento.

Grazie Presidente, ringrazio i componenti della Commissione

Il settore degli appalti è in continua evoluzione ed è molto cambiato nel tempo. Anche la targa “Lavori pubblici” che dà il nome a questa Commissione non tiene conto che in Italia gli appalti di opere pubbliche sono circa il 20% dell’attività contrattuale che vede prevalenti servizi e forniture. Nel corso dei decenni la normativa sui contratti è stata adottata in attuazione di direttive europee, senza una verifica su quanti appalti transfrontalieri si realizzino nel nostro paese e, quindi, senza accertare se queste direttive, che coprono tutte le fasi del contratto e che limitano fortemente la potestà legislativa nazionale, abbiano raggiunto lo scopo e la ragione della loro attuazione.

ASSORUP nasce per interpretare e supportare questo cambiamento, mettendo al centro del dibattito normativo e tecnico il ruolo del RUP, quale responsabile unico del procedimento. O forse dovremmo dire del progetto, come stabilisce l’art. 15 del testo sul quale questa Commissione si deve esprimere. Procedimento o progetto, poco cambia se i funzionari ed i dirigenti che ricoprono questa funzione sono sempre e soltanto semplici destinatari e mai protagonisti delle riforme. Il Parlamento ed il Governo sono davanti ad una scelta importante. Apportare migliorie ad un edificio che manca di una fondamenta essenziale ovvero riconoscere centralità a coloro che quotidianamente si sporcano le mani, con la preoccupazione di pene  severe e sanzioni dell’autorità nazionale anticorruzione che pare sovrapporsi alla corte dei conti ed alla magistratura piuttosto che dare supporto e sostegno ai RUP. La nostra proposta di certificazione ed incentivazione dei responsabili unici del procedimento, che meritano di diventare una specifica categoria professionale, è semplicemente l’attuazione delle raccomandazioni europee. Nel 2020 la Commissione UE ha proposto un sistema di valutazione e classificazione delle competenze negli appalti che ASSORUP ha associato alla possibilità di gestire le diverse procedure di affidamento. Sei un Rup base? Puoi fare solo affidamenti diretti. Sei un RUP esperto? Gestirai procedure complesse. 

In sintesi, riconosciamo che il Rup guida le procedure e diamogli la patente! Si qualificano le persone, non le organizzazioni. Le organizzazioni senza le persone sono veicoli senza conducente! 

A tale sistema si affianca un nuovo meccanismo di incentivazione visto che quello individuato dal 2006 ha poco e mal funzionato. Siamo consapevoli del valore economico di questo emendamento, che supera 2 miliardi di euro/anno. Per questo vi chiediamo il coraggio di cambiare e di dare la giusta attenzione all’esercito di oltre 200 mila RUP che gestiscono oltre 200 miliardi in appalti e che servono la Nazione e meritano il giusto riconoscimento. 

È inaccettabile che si continui a fare i conti senza l’oste. Se il vino è buono deve essere pagato!

Altrettanto rilevante è anche il secondo emendamento che ASSORUP mette a Vostra disposizione. Noi auguriamo lunga vita al nuovo Codice consapevoli che purtroppo, salvo negli anni sabatici delle elezioni politiche, la materia degli appalti viene costantemente modificata con tecniche sempre più lontane alle esigenze degli addetti ai lavori: deroghe temporanee, procedure a termine, discipline parallele. Impossibile stare dietro a questo coacervo di norme e non sbagliare. Così è per il programma di razionalizzazione della spesa pubblica avviato nel 2000 dal MEF con il determinante contributo di Consip. Si tratta di un programma ben noto alle PA che sono obbligate a usare il sistema telematico del portale acquistinretepa.it attraverso il quale nel 2022 si sono gestiti 24 miliardi di appalti di servizi, forniture e lavori. Ma di questo programma non vi è traccia nel testo in esame. L’emendamento che proponiamo avrebbe l’effetto di abrogare decine di norme e dotare il Codice di una disciplina organica.

Qui non ce lo chiede l’Europa ma semplicemente il buon senso! Fare del Codice l’unica fonte regolamentare è un obiettivo che il Legislatore deve assolutamente darsi.

In conclusione ASSORUP, che tanta strada ha da fare vista la recente costituzione ma non per questo priva di competenze ed esperienze, confida nel Parlamento e nel Governo e nella sensibilità di rivedere alcune scelte sulla base dei suggerimenti dei soggetti consultati. Per parte nostra, grazie all’adesione degli interessati ed ai rapporti avviati con numerose organizzazioni presenti nel sistema degli appalti, proveremo a diventare un punto di riferimento di una comunità di professionisti onesti, competenti e responsabili ed a collaborare con le Istituzioni di ogni livello, in primis l’ANAC, per migliorare la qualità delle procedure in questi anni complessi in cui anche il PNRR richiede di fare presto e fare bene.

Grazie per l’attenzione!

2 commenti

  1. Ing. Alessandra Mannai

    Buonasera,
    comunico che da dipendente pubblico non condivido assolutamente la proposta di incentivazione pari all’1%.

    Ricordo che i bravi professionisti ci sono anche nel pubblico e consentono all’Amministrazione sicuramente di far risparmiare un bel pò di soldi svolgendo l’attività e si assumono gli incarichi con responsabilità personale civile e penale, percependo lo stesso stipendio dei pari livelli che lavorano senza alcuna responsabilità in altri settori (parlo in particolar modo dei tecnici).
    Quindi, l’incentivo, nel suo complesso, deve essere per lo meno pari al 2°, altrimenti ci trasferiamo tutti negli uffici amministrativi: di certo non rischiamo il morto in cantiere !!

    Secondo l’Anac ha già abbastanza da fare, per darle anche questa incombenza. Quindi, anche in questo caso, non condivido assolutamente che i soldi debbano essere versati ad Anac per poi rigirarli a noi.
    Se le Amministrazioni funzionano, e la mia funziona bene, dopo che lavoro due anni o più ad un intervento e do la ripartizione dell’incentivo all’ufficio competente, il mese dopo me lo ritrovo in busta paga.

    Sembra sempre che il problema dell’Italia siano i dipendenti pubblici e il problema del Codice dei contratti l’incentivo che prendono.
    Forse avreste fatto meglio a chiedere l’abolizione dell’incentivo su servizi e forniture (cosa ridicola), perché sui lavori ci rischiamo la pelle…

  2. Pingback:La professionalizzazione degli appalti nel contesto globale – Assorup

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