Si è tenuto oggi un workshop dedicato al procurement nella Sanità organizzato nell’ambito dell’EXPOSANITA’ presso la Fiera di Bologna. ASSORUP era rappresentata dal Presidente avv. Daniele Ricciardi. Il convegno è stato moderato dal prof. Niccolò Cusumano (SDA Bocconi) il quale, in apertura, ha riassunto i dati del DEF che segnano un aumento dei consumi nel settore, in particolare, dei farmaci.
Sono intervenuti la dott.sa Elena Minichini e l’avv. Francesco Tassone di Confindustria Dispositivi Medici i quali hanno sottolineato la necessità di individuare buone pratiche nelle procedure di acquisto che sono diversificate su a livello regionale. La redazione dei capitolati di gara, anche ricorrendo alle consultazioni preliminari di mercato, deve incentivare l’innovazione negli acquisti in sanità, senza penalizzare le imprese. La dott.ssa Sabrina Amerio, direttore di Intercent-ER ha portato l’esperienza della centrale regionale degli acquisti illustrando alcuni modelli collaborativi (“pay per performance”) a sostegno dell’innovazione. Per ARIA Spa è intervenuto il dott. Marco Pantera il quale ha evidenziato le criticità nella determinazione del fabbisogno mettendo in evidenza gli strumenti predisposti dalla centrale acquisti lombarda. Il dott. Paolo Torrico di ESTAR Toscana, per parte sua, ha approfondito il tema del VBP (value based procurement) nell’ambito della sostenibilità ricostruendo la gara per l’acquisto di guanti.
Nella tavola rotonda, alla quale hanno partecipato rappresentanti di SIAIS, FARE, AIIC, FIFO e ADACI, il Presidente Ricciardi ha ricordato che il principio del risultato, previsto dal Codice, impone di guardare all’interesse del paziente nel costruire capitolati e garantire massima trasparenza per evitare conflitti d’interesse che allontanino dall’interesse pubblico relativo alla salute dei cittadini. Il bilanciamento gli interessi in gioco è ancor più delicato quando il RUP è contraente debole nell’appalto rispetto agli operatori di mercato con cui si deve realizzare una leale collaborazione. L’avv. Ricciardi ha poi rilevato che esiste una “questione” organizzativa all’interno degli enti sanitari che va risolta, evitando palleggiamenti di responsabilità tra tecnici ed amministrativi nella gestione dei progetti. La multidisciplinarità del ruolo del RUP richiede, oggi più di ieri, una pluralità di competenze: amministrative, tecniche ed ora anche digitali. Infine, è stato affrontato il tema della professionalizzazione, ripreso anche dagli altri relatori, che richiede un investimento importante laddove la progettazione (in primis l’analisi del fabbisogno) non potrà mai essere delegata integralmente ad una centrale d’acquisto. Oggi lo Stato investe 8,15 euro l’anno sulla formazione di ogni RUP. Questo dato è stato illustrato e farà parte del set di informazioni che verranno diffuse in occasione dell’evento dell’8 maggio 2024.